“Amelia è una bambina che è sempre arrabbiata con tutti e vuole sempre stare sola perché gli altri non la capiscono. Alcuni provano ad avvicinarla, lei però li allontana. Provano a chiederle di giocare insieme, lei però rompe anche i giochi degli altri. Col passare del tempo, in tanti smettono di cercarla e provare a starle vicino.
Tanto che arriva un giorno in cui Amelia si accorge di essere veramente sola e che nessuno vuole stare con lei. Allora inizia a credere di aver avuto sempre ragione quando pensava che nessuno la capiva e che nessuno l’aveva mai accettata.
Con i piedi a penzoloni sul muretto, mentre pensa, inizia a percepire una leggera carezza alle caviglie. Come al solito, la sua prima reazione è quella di correre via ma appena appoggia i piedi a terra si accorge che la carezza le arriva fino alle ginocchia. Quindi Amelia, abituata a respingere la gentilezza, per allontanare quella sensazione inizia a calciare via l’erba che la sta accarezzando. L’erba, però, a differenza di tutti gli altri, non va via ma si riavvicina.
Allora Amelia le chiede: “Come mai non vai via come fanno gli altri?!”. L’erba le risponde: “Perché so che tu nella vita se avessi incontrato tante persone che ti donavano carezze e ti davano affetto, avresti saputo come accettarle e non avresti cacciato via tutti”.
Allora Amelia inizia a pensare al suo passato e a ricordare che effettivamente ha avuto delle persone intorno a lei che la trattavano male e che le avevano fatto credere che questo fosse normale, perché se lo meritava. Quindi inizia a pensare che forse l’erba ha ragione e che se avesse incontrato persone che le donavano amore forse sarebbe stata diversa.
Chiede allora all’erba: “Ora come faccio?”. L’erba le risponde: “Non ti preoccupare, io tutti i giorni ti starò accanto e ti donerò gesti di gentilezza”. Allora Amelia, andando tutti i giorni ad essere accarezzata gentilmente dall’erba, inizia a capire cosa sia davvero l’amore: avere qualcuno che ti stia accanto e ti faccia capire che tu sei importante.
La gentilezza è un sentimento che non puoi tenere solo per te, quindi Amelia, dopo un po’ di allenamento, inizia a donare affetto alle persone intorno a lei e ad accorgersi che non c’è più spazio per quella rabbia forte che provava, ma dentro di lei c’è più amore verso sé e gli altri.”
Spesso ci succede di essere talmente tanto arrabbiati da mandare via le persone, così come faceva Amelia, perché pensiamo che nessuno riesce a capirci, oppure vogliamo vendicarci con gli altri per il male che ci hanno fatto. In realtà, molto spesso la rabbia che noi proviamo verso gli altri o verso noi stessi nasce a causa delle esperienze che abbiamo avuto in passato, oppure perché nessuno ci ha insegnato come esprimere i nostri bisogni. Quindi per questo cerchiamo di attirare l’attenzione delle altre persone, attraverso dei modi di fare aggressivi, oppure pensiamo di meritare che gli altri non ci stiano accanto perché noi siamo cattivi o ci comportiamo male. Semplicemente, però, incontrando qualcuno che ci dona gentilezza senza volere niente in cambio, le cose cambiano. Infatti, ci insegna che attraverso l’espressione di quello che noi proviamo, riusciamo comunque a trovare qualcuno vicino e siamo accettati per quello che siamo. Piano piano ci accorgiamo che non abbiamo più bisogno di tutta quella rabbia, che infatti diventa più piccola perché lascia spazio a tutte le altre emozioni.