Quando smette di essere divertente

“Ciao, sono Sara, frequento il secondo superiore e mi piacciono le serie tv.

I miei ultimamente mi scocciano perché dicono che sto sempre attaccata al cellulare e non esco mai dalla mia camera, solo perché preferisco restarmene in camera mia e non uscire mai. Certo, loro la fanno facile, non hanno i problemi con le amiche come li ho io. Vedi Francesca, era la mia migliore amica e ora non mi parla. Per fortuna ho Internet dove posso trovare persone che condividono i miei interessi e non mi giudicano. Degli altri non mi interessa!

A scuola non ci voglio più andare, non mi va di incontrare i compagni e i prof.… quindi che studio a fare? Gli adulti dicono che sono un disastro, ma per fortuna mi è rimasto Internet dove posso sfogare quello che provo ed essere davvero chi voglio. 

Per fare contenti i miei genitori ho anche provato ad uscire con i miei amici “storici”, ma provavo disagio e speravo sempre che parlassero tra loro senza accorgersi di me, in modo da non dovermi relazionare con loro. Però riuscivo a scrivergli, davanti al pc o col cellulare: perché allora non riuscivo a parlargli?

Davanti a una tastiera ero sicura, forte, interessante, intelligente. Quando dovevo uscire di casa tutto cambiava, e diventavo un’altra, timida e impacciata. Invece online ho potuto creare una Sara che mi piacesse e che, soprattutto, piacesse agli altri. 

Il problema, però, è che ho iniziato a passare sempre più tempo in camera mia. All’inizio non era un problema, mi piaceva che gli altri mi lasciassero finalmente il mio spazio, ma lentamente ho iniziato a notare che non faccio altro che pensare ad Internet e a quello che succede lì, dimenticando quello che c’è fuori. Alcuni giorni provo a staccarmi, spengo il cellulare e il pc, ma mi sento subito male, ne ho bisogno come l’aria, devo sapere cosa succede nel mondo virtuale, ormai il mio vero mondo. Sono quattro mesi che non esco dalla mia stanza, sicuramente mi bocceranno e i miei amici nella vita reale non mi cercano più neanche online. Ormai quelli li ho persi e più mi metto a pensare che sia colpa mia più cerco contatti online.”

La situazione di Sara è qualcosa che può aver vissuto anche qualcuno che conoscete. Allontanamento dal mondo reale, interessi sempre più frequenti nel mondo digitale, ricerca sempre maggiore di contatto con smartphone o chat virtuali. Questi possono essere sintomi legati ad una dipendenza da Internet. Spesso sarà capitato a te o ad un tuo amico di avere dei comportamenti come: il bisogno di trascorrere in rete un tempo sempre maggiore e di connettersi sempre più spesso; la marcata riduzione dell’interesse per ogni altra attività che non riguardi l’uso di Internet; agitazione a seguito dell’interruzione o riduzione dell’utilizzo di internet, con sentimenti di tristezza, ansia o rabbia; incapacità di interrompere o tenere sotto controllo l’utilizzo di Internet. Questo può portare a conseguenze nella vita reale, come: perdita o impoverimento delle relazioni interpersonali; alterazione della percezione del tempo; disturbi del sonno; depressione; isolamento e molto altro. 

Se hai notato qualcosa di simile, è importante sapere che ci sono dei modi per riconoscere ed intervenire prima che sia troppo tardi. Sara, nella sua storia, ci ha raccontato di sentirsi in una situazione in cui sembra di non riuscire a chiedere aiuto e non avere modo di uscirne. Spesso, però, si possono riconoscere alcuni segnali. 

Se noti segnali simili a quelli che ci ha raccontato Sara, sia in un tuo amico che nelle tue abitudini, puoi chiedere aiuto ad amici o adulti di cui ti fidi, senza aver paura di essere giudicato o allontanato dagli altri.

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